Link: The Faces of Evil è un videogioco sviluppato da Animation Magic e rilasciato per Philips CD-i nel 1993. È stato sviluppato e rilasciato contemporaneamente a Zelda: The Wand of Gamelon e seguito l'anno successivo da Zelda's Adventure. Nato in seguito a un compromesso tra Nintendo e Philips causato dal fallimento di rilasciare un adattatore-CD per SNES, The Faces of Evil (e così gli altri due giochi CD-i), sono gli unici Zelda non sviluppati da Nintendo e rilasciati su un sistema non-Nintendo. La maggior parte dei fan e Nintendo stessa non riconoscono questi giochi all'interno della serie canonica.
Trama[]
Nell'ormai pacifica terra di Hyrule, Link si sente sempre più inutile ed annoiato, senza poter avere avventure. Improvvisamente, un mago di nome Gwonam appare sul balcone del castello di Hyrule, informando il re che Ganon e i suoi scagnozzi hanno preso il controllo dell'isola di Koridai e che solo Link può sconfiggerlo. Dopo non aver ottenuto alcun bacio dalla Principessa Zelda, Link parte assieme al mago su di un tappeto magico verso Koridai. Il mago lo informa sui "Volti del Male" (Faces of Evil), gigantesche strutture in pietra a forma di teste, ognuna delle quali è controllata da un seguace di Ganon, che Link deve sconfiggere prima di poter affrontare Ganon stesso, colui che ha il volto del male. Avventurandosi attraverso Koridai e lottando contro i mostri, Link apprende da Gwonam che Zelda è stata catturata da Ganon nel momento in cui ha lasciato il castello, e la tiene prigioniera nella sua tana. Link prosegue l'avventura sconfiggendo i Volti del Male: Goronu il Negromante, Harlequin il giocatore d'azzardo, Militron il Berserker, Glutko il ciclope e Lupay l'ipnotizzatore. Dopo aver sconfiggo Gltko, viene recuperato anche il Libro di Koridai, l'unico strumento in grado di sconfiggere Ganon. Dopo aver superato tutti gli altri ostacoli, Link si reca alla tana di Ganon in cui lo affronta e lo riesce ad imprigionare magicamente nel Libro di Koridai. Appare la chiave della camera in cui è tenuta prigioniera Zelda, in cui dorme. Link suona un gigantesco gong e sveglia Zelda, esclamando di averla salvata - ma lei non ci crede. Gwonam appare e li riporta al castello di Hyrule grazie al suo tappeto.
Gameplay[]
The Faces of Evil si gioca con la visuale a scorrimento laterale introdotta in The Adventure of Link (che non sarebbe stata più utilizzata). I livelli sono accessibili da una mappa del mondo, sbloccabili andando avanti nel gioco. Ogni livello ha due simboli di Triforza indicanti l'entrata e l'uscita. Altri livelli, oltre a questi due simboli, hanno anche oggetti speciali e potenziamenti da raccogliere per proseguire nelle zone successive. Il giocatore raccoglie anche "rubini" (rubies) lasciati dai nemici sconfitti, utilizzati per comprare l'olio della lampada, bombe e corde nel negozio di Morshu a Goronu. Per una serie di motivi, il gioco non è apprezzato: troppo simile a Zelda II, la scarsa qualità del controller CD-i, la velocità del gameplay e le animazioni a scatti. I tasti sono stati criticati per essere illogici, ad esempio bisogno accovacciarsi per aprire la schermata dell'inventario. Inoltre, per battere Ganon basta un colpo solo con il Libro di Koridai, facendo di lui l'incarnazione di Ganon più debole. Il gioco condivide molti elementi e nemici con la sua controparte, Zelda: The Wand of Gamelon.
Categorie[]
Personaggi[]
Boss[]
Nemici[]
Strumenti[]
Luoghi[]
Critiche[]
Come gli altri due giochi per CD-i, questo gioco non è considerato canonico, dato che non sono stati prodotto direttamente da Nintendo, e non sono riconosciuti come "veri" giochi di Zelda. Questo gioco sono spesso chiamato "unholy Triforce" (Triforza empia) dai fan. Sia le vendite sia le critiche non sono state molto positive, sia per i controlli sia per il gameplay noioso e ripetitivo e la scarsa qualità di animazione e doppiaggio dei filmati.